domenica 11 settembre 2016

dream #42

Gabriele e un altro ragazzo che non conosco mi aspettano in un parco, li raggiungo dopo essere passato per una stanza medievale all’interno di una bassa torre -  C’erano dei letti improvvisati su delle lastre di pietra e due ragazze italiane che ritagliavano lettere di carta davanti a delle porte di legno, spesse e chiuse, di cui solo una era aperta, così l’ho attraversata e poi ho camminato per un sentiero per arrivare al parco – Nella stanza di una casa chiedo a Gabriele se ha da fumare, lui apre la mano e sul palmo ha diversi pezzetti di hashish, prendo una pallina marrone chiaro, poi mi ricordo di averne anche io un bel pezzo, nascosto in una giacca, dentro un armadio, lo vorrei dire a Gabriele ma preferisco rimanere in silenzio – Sono in un’altra casa, c’è un ragazzo dai tratti asiatici, grasso, su un tavolo ci sono dei biglietti di auguri, il ragazzo esce dalla stanza, apro un biglietto e leggo degli indirizzi mail di padrone tailandesi per sessioni sadomaso, cerco di memorizzarne uno in particolare, poi guardo lo schermo di un computer, il ragazzo torna, prende il biglietto che stavo leggendo e lo strappa, poi lo butta in un cestino, mi chiede se voglio vedere il resto della casa, lo seguo, dopo un paio di stanze arriviamo ad un terrazzo, c’è una vite con molti grappoli di uva, il terrazzo prosegue e su un lato ci sono delle uscite secondarie di alcuni negozi, le porte sono chiuse – Una macchina decappottabile per strada, ferma ad un semaforo, una ragazza che si avvicina e chiede alle altre ragazze che sono sedute dentro se può farsi fotografare con il pupazzo che è sistemato sul sedile posteriore, sorrido – Sono in un vicolo pieno di foglie secche, c’è poca luce, non so cosa stia cercando, ma non importa, perché non l’ho mai saputo. 

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