giovedì 1 settembre 2016

le alte torri #56


Nuove ricadute, antichi circoli viziosi, il bisogno tornava, l’energia bianca si accumulava, il dottor Ballard non si faceva trovare, la sua cura aveva funzionato solo in parte e mi aveva dato più consapevolezza del problema, dei modi per controllarlo, delle tecniche per non cadere nella dipendenza. Era difficile, era una prova costante, un esercizio quotidiano, una disciplina. I tossici in astinenza di energia bianca avevano con loro gli smartphone, sempre pronti a collegarsi con qualche sito pornografico, le immagini che apparivano ad alta definizione sul piccolo schermo, i brividi alla base dei coglioni, lo schizzo imminente, i muscoli contratti, si chiudevano nel cesso di un ufficio, di un bar, in un qualsiasi cesso di un qualsiasi luogo, quando la scimmia chiamava bisognava rispondere dovunque uno si trovasse, lo smartphone acceso, gli occhi famelici, il cazzo di fuori, in erezione, l’energia bianca pronta ad esplodere, il flash di luce, le endorfine in circolo, i respiri affannati, una voce, fuori dalla porta, che dice – ha finito, signore?


A volte sentivo dei passi dietro di me, mi giravo ma non c’era nessuno oppure dei movimenti improvvisi, come di figure oscure, al lato dello sguardo, voci inesistenti nelle strade, un cielo grigio pieno di ricordi, incontri che dovevo fare, volti da dimenticare, rivoluzioni che non sarebbero mai accadute, file di uomini in marcia, da un paese ad un altro, frontiere e muri che venivano innalzati, bambini morti, l’orrore camminava inarrestabile, un passo dopo l’altro, il caos stava arrivando, lo avremmo accolto a braccia aperte, fuochi nella notte, come un’ombra sarei scomparso prima dell’arrivo dell’alba.

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