lunedì 12 settembre 2016

Cymru #2



Le note di una canzone dei Gomez, Tijuana Lady e i ricordi della mia stanza, quando ero un ragazzo e Flavia era venuta una sera ad alleggerire il mio cuore per poi farlo sprofondare in un abisso ancora più oscuro. Mi sono ritrovato in una casa di cui non avevo neanche immaginato l’esistenza e la solitudine era ancora il luogo che più preferivo e fuori pioveva e il cielo grigio abbracciava le colline e il loro amore sembrava essere così sincero e passeggiavo lungo i sentieri del mondo, perso nei pensieri che sempre affollavano la mente, tra passato e  futuro e un piccolo ramo è caduto per terra, proprio davanti a me, richiamando la mia attenzione, ricordandomi di concentrarmi sul presente e allora ho respirato e mi sono guardato intorno e c’era solo quello che avevo davanti e il fiume delle immagini mentali si è fermato e ho ringraziato l’albero per la sua pazienza, tutte queste preoccupazioni che finiamo per far diventare la nostra vita, tutte queste risate e queste lacrime che trasformano il nostro volto, dietro la maschera ci sono occhi immobili e puri, capaci di vedere oltre le apparenze, il vuoto che brilla di luce soffusa.

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