sabato 10 settembre 2016

le alte torri #58


Asis aveva una mano con sei dita, la sinistra, la carnagione scura, non era molto alto e parlava in maniera veloce, una lingua che assomigliava un ribollire di suoni – camminavamo intorno alla piazza del mercato, sembrava esercitare un certo potere sulla sua gente, lo trattavano e lo salutavano con rispetto, qualcosa che vibrava in scintille olivastre intorno alla sua figura.
Poteva controllare molti uomini con le sue parole ma la sua gente era remissiva, pacata, docile, diventava invadente e aggressiva solo in rare occasioni, la loro lingua risuonava come una litania ipnotica, non mi piaceva, trascinava i pensieri e le immagini mentali in labirinti sbiaditi e la via d’uscita scompariva una volta che ci si finiva dentro.
Pensavo che la vendita delle rose, di oggetti inutili, che i lavori più umili, che fare i lavapiatti, che passare ore e ore dentro negozi riempiti in ogni spazio di verdure putride e alcolici scadenti fossero solo delle coperture, un modo per nascondere altre attività, altri commerci. Mi sbagliavo.
Asis non aveva visione, capacità di osservare le cose e il mondo in maniera più complessa, attenta, non creava connessioni, non era in grado di farlo. I suoi simili erano come formiche, criceti in gabbia, la loro passività non avrebbe portato nulla di buono, erano adatti allo sfruttamento e in quella condizione avevano scelto di vivere.

Mangiammo riso con pesce in una stanza affollata, bevendo tè nero insieme ad altri uomini. Parlavano tutti insieme e la mia mente sembrava sul punto di trasformarsi in bolle di sapone, spinte dalle loro parole verso il soffitto, sarebbero esplose in aria, le loro voci stavano disperdendo i miei pensieri, li sentivo formarsi, diventare sottili e sferici, salire verso l’alto e scoppiare, uno dopo l’altro, senza rumore – nessuna droga, nessun desiderio di caos, le loro armi erano sonore, se avessero parlato in centinaia e tutti nello stesso momento avrebbero disorientato e fatto impazzire qualsiasi nemico, il linguaggio come arma, decisi di rimanere in contatto, migliaia di bocche che blateravano ad alta velocità davanti alle barricate della polizia, nessuno si sarebbe aspettato un attacco di questo tipo, nessuno tranne me.

Nessun commento:

Posta un commento

dream #143

  Su una spiaggia, in una località balneare, lungo le coste del Galles, ero da solo e mi sono tuffato nell’acqua, c’erano delle correnti che...