C’è un ragazzo con cui sto parlando, uno degli altri figli di Nicky, lei si è allontanata e noi ci siamo presi una pausa dal lavoro che stavamo facendo, gli dico che a Bristol era pieno d’erba ma in quel periodo non volevo fumare e quindi non l’ho mai cercata, lui mi chiede se vogliamo farci una canna, gli dico di si, tira fuori dalla tasca un pezzetto di hashish, me lo dà, lo odoro, è molto buono, fresco e aromatico, mi si sgretola tra le dita appena lo tocco, mi dice di tenerlo, lo metto nella tasca della giacca, Nicky intanto è tornata e andiamo insieme da qualche parte – L’immagine della vigna dietro la casa dei miei nonni in campagna, è il tramonto, ci sono degli alberi tagliati a metà, enormi tronchi mozzati, chiedo a mia nonna, in cucina, perché lo hanno fatto, mi dice che non ci andava quasi più nessuno in quel terreno, poi di fuori vedo una fila di sedie di legno, alcune sono rovesciate, mia nonna mi dice che ci sono state delle persone, la notte prima che arrivassi, che hanno visto lì una partita di calcio ma poi non hanno sistemato quando sono andate via - Non c’è nessuno schermo, nessuna televisione - In una stanza guardo i pochi mobili rimasti, un letto con una coperta rosa, vecchia e logora, mia nonna dice che ci sono dei rospi, ogni tanto, dietro il letto – Cammino per una strada di paese, passo davanti ad un negozio di bottiglie di vino, prendo una bicicletta e comincio a pedalare - Vorrei chiamare una mia amica per stare un po’ con lei, arrivo sulla sommità di una collina, una nebbia sottile vela di silenzio e mistero ogni cosa.
lunedì 26 settembre 2016
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