Una lunga telefonata con Matteo, alternata da silenzi e incomprensioni - Sequenze notturne all’interno delle stanze di un ufficio - Ero con Claudia e lei mi parlava e avevo dei problemi con il mio telefono cellulare, che tenevo in mano, inserivo dei codici ed erano sempre sbagliati - Ero seduto ad una scrivania, dietro a un computer, in ufficio, scambiando mail con una mistress di Berlino, che avrei effettivamente incontrato una settimana dopo e nel frattempo era arrivata una donna che conoscevo, eravamo anche stati amici per un tempo e ci eravamo regalati qualche bacio e una piacevole intimità e adesso era incinta ed era parecchio che non la vedevo e mi sono sentito in imbarazzo quando è apparsa fuori della porta della stanza in cui mi trovavo, non sapevo bene cosa dirle, la mia mente era già proiettata nella camera dei giochi (e delle torture) che mi stava aspettando, anticipandone i piaceri, mi sono alzato comunque e sono andato nel corridoio, c’erano alcune colleghe intorno alla donna e una di loro le ha accarezzato la pancia, ho avuto come un impulso a andarmene, a fuggire da lì, hanno incominciato tutte a parlare insieme e io me ne sono rimasto in silenzio. Ho dovuto ascoltare quelle voci per anni e non mi mancano e sono contento che adesso siano scomparse. A Berlino ebbi un’esperienza meravigliosa.
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