mercoledì 16 marzo 2016

dream #19


Saluto Silvia davanti ad una porta, la abbraccio e le do un bacio sulla guancia, poi entriamo in una stanza dove ci sono anche mio zio e mia zia. Lui sta sistemando delle scatole, io prendo una chitarra appoggiata ad un muro e mi metto a suonare, poi esco su una terrazza, vedo il mare in lontananza, il cielo scuro, dei fulmini – Sono in un letto e sento delle voci arrivare dal resto della casa, gli altri si stanno preparando per andare a dormire, Silvia entra nella stanza e si sdraia vicino a me, sulla pancia, la guardo, mi dice che ci mette sempre parecchio tempo prima di addormentarsi, le dico di non preoccuparsi, il sonno, in un modo o nell’altro, arriva sempre – Stiamo camminando lungo dei vicoli stretti e Silvia dice che vuole mangiare qualcosa, entriamo in un negozio e ordiniamo degli yogurt alla frutta, il tipo che ci serve fa dei casini con il resto, dopo che l’ho pagato, alla fine esco con più soldi di quelli che gli avevo lasciato, Silvia non si sente bene, siamo di nuovo per strada, dice che le fa male lo stomaco, ci fermiamo e ci sediamo su un muretto, in giro non c’è nessuno, finisco di mangiare lo yogurt – Salgo su un autobus, trovo un posto a sedere, davanti a me c’è la macchinetta per fare i biglietti e accanto ho una ragazza, lei mi chiede se posso mettere i suoi soldi nella macchinetta, lo faccio e questa si blocca, poi inizia ad emettere degli strani suoni, una signora dietro di me comincia a parlare, accusandomi di avere usato dei soldi falsi, allora mi giro e discuto con lei su quanto sta dicendo e più parliamo e più non sa come continuare, perché con i miei ragionamenti riesco a dimostrarle che io non ho voluto fregare proprio nessuno. l’autobus si ferma in una piazza e tutti scendono, l’autista dice che è il capolinea, poi si dirige verso la macchinetta e la stacca dal suo supporto metallico, lo seguo e gli dico che sono curioso di sapere perché si è bloccata, lui la apre e cerca la moneta che avevo infilato prima, la trova, la controlla e dice che è vera e non capisce perché la macchinetta l’ha scambiata per una falsa, me la restituisce, poi scendiamo insieme dall’autobus e io inizio a correre per una stradina in salita, credo di essere in ritardo, vedo di nuovo l’autista, anche lui sta correndo, parliamo, poi mi dice che quella strada è ancora più difficile da fare di corsa d’inverno, quando nevica, passiamo davanti ad alcune porte di vecchi edifici del centro di un antico paese, ci salutiamo, continuo a camminare a passo veloce – Incontro Lynn per strada, ha i capelli rosa, ci salutiamo con un leggero bacio sulle labbra, con lei c’è un’altra donna, ci presentiamo, poi camminiamo insieme, tutti e tre abbracciati, dobbiamo partire, prendere un aereo, arriviamo sotto casa di mia madre, perché devo ancora preparare la mia valigia – Sono nella sala da pranzo, suonano alla porta, qualcuno apre ed entrano due poliziotti, sono alti e vestiti di nero, mi chiedono se ho un porto d’armi, gli dico di no, loro si infilano dei guanti e iniziano una perquisizione – Io e mio padre siamo in una sala di un teatro, parliamo con un uomo, dobbiamo pagare dei biglietti, il prezzo che l’uomo dice è spropositato, mio padre rimane completamente stupefatto, l’uomo vuole fregarci, ci dice che se non paghiamo ci sarà comunque una multa e dei soldi glieli dobbiamo dare, mi arrabbio, gli dico che è un ladro, che usa il teatro per rubare denaro alle persone, lui è arrogante, perdo il controllo e lo uccido - Mi guardo le mani e la pistola svanisce.   

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