sabato 12 marzo 2016

le alte torri #38



Continuammo le esercitazioni, le lunghe marce, i modi per mimetizzarsi, i metodi di tortura, sugli altri e su se stessi, i volti dell’orrore, donne legate con le gambe divaricate, strani fili uscivano dalle loro vagine, il sorriso beffardo nei loro occhi, dolore/piacere, il cazzo duro e pulsante, le loro voci armoniose, le grida improvvise, le braccia immobilizzate dietro la schiena, la pelle profumata, i loro giochi ti potevano fare impazzire, la volontà e la resistenza, le manette ai polsi, il cambio dei ruoli, le loro domande, le loro carezze, i loro schiaffi, le labbra rosse, carnose, che si schiudevano come fiori sulla punta del tuo cazzo, avresti parlato? Avresti detto tutto? Erezioni continue, vibrazioni ininterrotte alla base dei coglioni, gli strumenti erano in funzione.
Le lunghe chiacchierate notturne con Ahmed in una tenda nel deserto, fumando oppio, le donne sedute in disparte, nascoste dai loro veli, in silenzio, in attesa, le parole del profeta come scintille di fuoco sulla sabbia oscura, il vento millenario e la sua voce, le dune in lontananza, l’odore della pelle, gli scorpioni immobili in posizione di attacco, la sabbia che usciva impazzita da una clessidra distrutta.
Ripetei alcune preghiere e tagliai una lunga striscia di stoffa verde, me la legai intorno al cazzo e la strinsi alla base dei coglioni, ero nudo, la tunica nera accanto ai piedi, le donne si avvicinarono, spalmarono sul mio corpo dell’olio profumato, mi stesi sui cuscini, le loro mani erano a conoscenza di tutti i miei segreti.

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