Continuammo
le esercitazioni, le lunghe marce, i modi per mimetizzarsi, i metodi di
tortura, sugli altri e su se stessi, i volti dell’orrore, donne legate con le
gambe divaricate, strani fili uscivano dalle loro vagine, il sorriso beffardo
nei loro occhi, dolore/piacere, il cazzo duro e pulsante, le loro voci
armoniose, le grida improvvise, le braccia immobilizzate dietro la schiena, la
pelle profumata, i loro giochi ti potevano fare impazzire, la volontà e la
resistenza, le manette ai polsi, il cambio dei ruoli, le loro domande, le loro
carezze, i loro schiaffi, le labbra rosse, carnose, che si schiudevano come
fiori sulla punta del tuo cazzo, avresti parlato? Avresti detto tutto? Erezioni
continue, vibrazioni ininterrotte alla base dei coglioni, gli strumenti erano
in funzione.
Le lunghe chiacchierate notturne con Ahmed in una tenda nel
deserto, fumando oppio, le donne sedute in disparte, nascoste dai loro veli, in
silenzio, in attesa, le parole del profeta come scintille di fuoco sulla sabbia
oscura, il vento millenario e la sua voce, le dune in lontananza, l’odore della
pelle, gli scorpioni immobili in posizione di attacco, la sabbia che usciva
impazzita da una clessidra distrutta.Ripetei alcune preghiere e tagliai una lunga striscia di stoffa verde, me la legai intorno al cazzo e la strinsi alla base dei coglioni, ero nudo, la tunica nera accanto ai piedi, le donne si avvicinarono, spalmarono sul mio corpo dell’olio profumato, mi stesi sui cuscini, le loro mani erano a conoscenza di tutti i miei segreti.
Nessun commento:
Posta un commento