Durante la notte si ricostruivano le parti mancanti di capitoli ancora non scritti e i personaggi cambiavano i loro volti e i loro nomi. Le stanze in cui mi ritrovavo con sconosciuti scordandomi il modo in cui ci ero arrivato e i giorni di luce cominciavano a perdere consistenza, svanivano le ore e il loro peso di azioni e pensieri, tutte le illusioni da cui mi stavo distaccando, le strade che mi avevano scelto perché io le percorressi, gli alberi che mi hanno atteso perché potessi sedermi nella loro ombra e dovevo lasciare ancora quelle poche emozioni, quei pochi sentimenti a cui continuavo ad aggrapparmi, perché il vuoto faceva paura con la sua perenne intensità , dove non ci sarebbero state più scuse per distrarsi dall’essenza di tutto quello che avevo dentro e intorno. Erano giornate bellissime e splendenti e per questo ancora più dolorose, perché sapevo che avrei dovuto dirti addio, perché eri l’ultima persona che dovevo dimenticare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
freewheelin' #82
Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...
-
I dolori iniziano lunedì mattina, al lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una...
-
Le attese nel sottosuolo e quelle in superficie e grandi uffici in cui il tempo si sgretolava in rumori e sequenze e rumori elettronici - ...
-
C’era Alain in una stanza, avevamo un meeting segreto ed eravamo seduti ai due lati di un tavolo, poi lui si era alzato e aveva preso un d...
Nessun commento:
Posta un commento