martedì 16 agosto 2016

le alte torri #54




Cammino dal quartiere alla piazza, le strade sono piene di stranieri, arabi, africani, asiatici, parlano le loro lingue che adesso capisco abbastanza bene, le parole non sono più suoni indistinti, seguo direzioni di luce, ho la mente libera e questi riflessi, questi bagliori mi portano verso una bancarella, dove i miei occhi cadono su una cassetta di legno con dentro delle vecchie fotografie di giochi sadomaso. Ne prendo una, c’è una donna con la gonna e la sottana alzata sopra le ginocchia, sorride, i folti e lunghi capelli neri raccolti sulla testa, lo zampillo di piscio che dalla sua fica arriva dentro la bocca di un uomo sdraiato sulla schiena, sotto di lei. Giro la cartolina, c’è una lista di nomi, li memorizzo, sono i contatti che devo trovare e con cui devo organizzare delle cose. Ulteriori istruzioni arriveranno in seguito. Rimetto la cartolina tra le altre e continuo a camminare. Seguiamo direzioni, nella maggior parte delle volte, segnate da un luogo in cui dobbiamo arrivare, percorsi già decisi dalla mente, i pensieri intrappolati in quei tragitti perché sanno che alla fine del percorso ci sarà quello per cui ci siamo mossi. E se non fosse così? E se camminassimo senza direzione, seguendo altri segnali, altre indicazioni? Sguardi improvvisi, spalle voltate, uomini distesi su panchine, donne sedute per terra, i piedi nudi e sporchi. L’aria era più fresca e gli odori più ricchi, dal mercato arrivavano voci multicolori. Giornate di digiuno e astinenza, le percezioni si affinano, diventano più precise e intense. Gli echi delle esplosioni, le porte chiuse che ancora mi attendevano, un ragazzo arabo mi ferma, ci guardiamo, mi dice di seguirlo. Il primo nome della lista. Ahmed ha capelli scuri, corti, incollati con la gelatina sulla testa. Occhi marroni, brillanti. E’ più basso di me, magro, i muscoli scattanti, deve avere meno di venti anni. Ci dirigiamo di nuovo verso il quartiere, ci sediamo su una delle panchine della piazzetta e attendiamo insieme l’arrivo della sera.

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