domenica 24 aprile 2016

Berlin #17


una mattina di luce, i miserabili addormentati tra i poveri abiti della notte, le strade ancora poco frequentate, i binari rialzati e le curve di metallo nello spazio, camminavo con lo zaino in spalla, un ultimo giorno, una ennesima partenza, i locali ancora chiusi, gli echi elettronici di una musica mentale, una stanza dalle pareti bianche, un divano rosso scuro, tavolini di legno, l’erba comprata da un africano poco dopo la stazione di görlitzer banhof, le birre bevute sulle panchine dei parchi, i tuoi anfibi neri, lasciati cadere su un pavimento in rovina, enormi palazzi abbandonati, corridoi senza voce, le parate di regime, gli occhi del popolo fissi sulle immagini di volti giganteschi, le trasmissioni radio notturne, le circonferenze vuote tagliate nelle pareti di marmo, una ragazza australiana parlava di un film che avevamo visto entrambi, i suoi occhi oscillavano avanti e indietro, mancava concretezza alle occasioni che capitavano, lasciavo sempre che ogni cosa si avvicinasse e si allontanasse, senza mai fermarla, ogni persona rimaneva solo lo stretto necessario, prima di svanire, per sempre – stanze piene di fumo, ragazze bionde e sorridenti, le labbra piene, non avevo nessuna voglia di tornare indietro – i cantieri della città offrivano numerose occasioni per trasformarsi, impalcature e travestimenti, identità sessuali e materiali ibridi, penetrazioni del cemento nell’aria, un senso di oppressione, colossi proletari, trema l’asfalto sotto lo spostamento masturbatorio dei carri armati, i cannoni in erezione, puntati verso il cielo, eiaculazioni balistiche – le divise strappate, buttate sul letto, la violenza dei morsi sul collo, le calze lacerate da dita frementi, le urla di piacere, parole che non capivo, mentre colavano nelle orecchie insieme alla tua saliva, punti di controllo, domande ripetute, le macerie intorno, il trucco nero, che si scioglieva come pece sotto i tuoi occhi.

Nessun commento:

Posta un commento

freewheelin' #82

  Le notti diventavano più brevi e il sonno si popolava di sogni e fra le loro storie c’eri anche tu, il tuo volto e il tuo corpo ma non i t...