lunedì 11 aprile 2016

le alte torri #41



Effetti indesiderati mentre cammino per strada, fitte dolorose e acute, nel lobo destro, nella cavità oculare, scendendo fino alla mascella, non so quale sostanza li abbia provocati, la luce arriva affilata, mi trafigge lo sguardo, le forme degli alberi si muovono nell’aria, ondeggiando, sul punto di cadere, minacciose, raggi solari come spilli, le mani di qualche donna sconosciuta, nascosta da un velo nero, una piccola bambola di pezza fra le dita, le parole misteriose, gli occhi semichiusi, un filo di saliva le scende da un angolo della bocca, demenza o eccitazione, infila aghi roventi nel corpo di pezza della bambola, una figura orribile, deturpata, sporca e folle, le fitte aumentano, non riesco quasi a camminare, sono in una parte sconosciuta di una città mai vista e devo trovare una porta per tornare nel quartiere, prendere delle gocce che mi facciano passare il dolore, è il mio unico pensiero, che esso diminuisca, l’immagine mentale è chiara e nitida, un luogo caldo, pieno di sole, il mare davanti, le onde leggere che arrivano piano e cancellano la sofferenza, fino a lasciare una calma fatta di aria, dolci respiri e suoni delicati - la tintura d’oppio mi aspettava nella stanza, il Dottor Ballard l’aveva preparata nel suo laboratorio segreto, ho trovato una porta rossa, scrostata e sporca, in una via d’ombra, al riparo dalle lame di luce, sono entrato, era aperta, mi è bastato spingerla, buio improvviso, respiro bloccato, lampi azzurrini, la mia mano moltiplicata all’infinito, spingo un’altra porta, esco e mi ritrovo in una delle vie del quartiere, dietro la stazione, cammino veloce verso la mia stanza, poi le gocce in bocca, steso sul letto, una candela accesa, il dolore tramonta dietro i miei occhi ormai chiusi.

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