Il
vinile girava, illuminato di lato, in modo che una parte del disco rimanesse
sempre in ombra, i solchi erano polverosi, rovinati, la puntina li graffiava
con violenza, facendoli diventare sempre più profondi, era la mente con le sue
cattive abitudini, lo scorrerre circolare della nostra vita, la sua costante
ripetizione.
Gli
occhi feroci di un uomo che ti guardano mentre vorrebbe aggredirti, i muscoli
del volto sono senza controllo, il nervosismo vibra in tutto il suo essere
lasciandolo in balia di impulsi pericolosi e brutali - nel sogno avevo
assistito a presagi di morte, la febbre rossa era arrivata e passata,
trascinandomi nel sudore e nel delirio, i messaggi giungevano criptati e non
riuscivo a decodificarli, rumore bianco nella scatola cranica e interferenze,
le immagini dei cecchini, un occhio intrappolato in un mirino telescopico
mentre cerca la sua preda, il Dottor Ballard mi aveva trovato una boccetta di
diidrocodeina che tenevo sul comodino, assumevo 50 gocce, poi altre 30 dopo
venti minuti, l’effetto durava per parecchie ore, il dottore mi aveva
consigliato di segnare ogni cosa che ritenessi importante su un quaderno, gli
spostamenti onirici, i passaggi da una dimensione ad un altra, le alterazioni
cromatiche - era tanto tempo che non camminavo per il quartiere cinese, i
fuochi di artificio che avevo visto esplodere durante una gelida notte, dal
terrazzo, erano un segnale, l’oppio era di nuovo arrivato, le fumerie nascoste
dietro i negozi di vestiti erano state rifornite, si poteva tornare a fumare,
sdraiati su un fianco, con le lunghe pipe di porcellana, appoggiate sui
tavolinetti bassi di legno nero, la testa che scivolava indietro su un cuscino,
poi l’abisso e l’oblio.
Le
dita scheletriche e le accuse, gli occhi iniettati di sangue, aspettavo che la
codeina iniziasse a fare effetto, la febbre rossa e i brividi, come fosse una
crisi di astinenza, il vinile girava, in penombra, in un’altra stanza mentale,
un cambiamento troppo veloce avrebbe portato atroci sofferenze, qualcuno
strappò la puntina dal disco lanciando un urlo, altro oppio, signore?
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