C’era
un uomo nel bosco che dipingeva una tela, aveva i capelli e la barba lunghi,
striati di bianco e grigio. La sua bicicletta era poggiata a un albero e aveva
delle piume di uccello legate al manubrio e la luce era meravigliosa mentre
passava tra le foglie e lui era calmo e silenzioso e teneva il pennello fra le
dita quando i nostri sguardi si sono incrociati per un breve attimo.
Continuavo
a vagare ovunque, per le strade della città e per i sentieri delle colline e
non avevo la minima idea di cosa fare, continuavo ad andare avanti, a scivolare
tra i riflessi del mondo. Gli alberi mi chiamavano con la loro voce e i fiori
con i loro profumi e il cielo con il suo azzurro e i prati con il loro verde e
non avevo nessuna voglia di rinchiudermi di nuovo dentro ad un ufficio, non
adesso, non ora, la mia anima era così quieta quando era avvolta dai quei
paesaggi e poteva camminare silenziosa insieme al mio corpo. Avrei solo
dovuto seguirla, avrebbe saputo lei la
direzione da prendere. Non volevo più scegliere, non volevo più discutere,
sarei arrivato in quel luogo, lo sapevo, dove i suoi respiri sarebbero stati
identici ai miei.
Nessun commento:
Posta un commento